L’attivazione

Questa volta la nostra meta e’ il Monte Semprevisa nella zona fra Latina e Frosinone: con i suoi 1536 metri di altezza permette di avere una buona visuale in tutte le direzioni, sia dal Tirreno e il Circeo alle prime alture dell’Appennino centrale, sia da Sud a Nord. La giornata inizia con il solito appuntamento alle 8:00 di mattina. Io oramai sono sveglio dalla giornata precedente in quanto i miei turni di lavoro non mi permettono molto riposo: infatti per questa volta chiedo a Roberto di poter guidare mentre io dormo un po’ durante il viaggio in macchina. Prendiamo comunque la mia macchina in quanto la sua ha dei problemi ad un finestrino che non si chiude. Negli ultimi chilometri di strada incontriamo qualche ciclista (e fin quì va bene), un gatto nero che tenta di attraversare la strada (ma proprio in mezzo alla carreggiata ci ripensa, torna indietro e rischia che lo schiacciamo) e un bel maiale che scorazza sul ciglio della strada forse scappato da qualche aia. In poco più di un’ora arriviamo sopra il paese di Carpineto Romano.

Qualche preparativo, la scelta dei materiali e delle attrezzature e poi ci avviamo lungo il sentiero riconoscibile dai classici segnali bianco-rossi. Un primo tratto in ripida salita allo scoperto, sotto il sole di una giornata quasi limpida, e poi ci inoltriamo dentro un bel bosco di faggi. Una breve sosta ad una sorgente d’acqua (purtroppo non potabile), il passaggio sulla sella del Semprevisa, sgombra di alberi e con qualche cavallo al pascolo, di nuovo nel bosco ancora in salita, qualche tratto di pietraia e raggiungiamo in circa un paio d’ore quella che potrebbe sembrare la sommità. Incontriamo le prime persone che ci guardano stupite per i lunghi pali e i grossi zaini che ci trasciniamo dietro. Rispondiamo alle loro comprensibili domande e poi siamo noi quelli stupiti quando ci dicono che non eravamo ancora arrivati, ma quella era solo l’anticima e c’era ancora almeno un quarto d’ora prima di arrivare a destinazione!! Finalmente arriviamo alla cima, questa volta ben riconoscibile con la classica croce. Iniziamo a montare l’antenna per i 50Mhz sui pali fissati alla croce, innestiamo il cavo coassiale, colleghiamo la radio e accendiamo. Penna, foglio per il log e subito ascoltiamo……. rumore !?!?! Già c’era una gran quantità di QRM su quella banda, ma nonostante questo non ci perdiamo d’animo e riusciamo comunque a collegare le prime stazioni.

Intanto alzando lo sguardo ci rendiamo conto che la giornata non e’ poi così limpida: la foschia e’ molto forte e quasi la pianura non si scorge e oltretutto si vedono delle nubi che ci passano sopra, fortunatamente senza scaricare nulla a terra. Andiamo avanti dandoci il cambio io e Roberto utilizzando il mio nominativo di stazione. Ci alterniamo un po’ a chiamare su una frequenza e un po’ a rispondere su altre, mentre passano nuvole dense ma veloci e ogni tanto si apre un po’ il cielo facendo salire non di poco la temperatura. Nei momenti di massima esposizione dobbiamo coprire la radio con il cappellino di Roberto per evitare che il nero dello chassis surriscaldi i già poco freddi circuiti che funzionano a pieno regime. Infatti e’ un continuo chiamare senza molte risposte. Decidiamo allora di orientare l’antenna, una bifilare auto costruita da Roberto, verso il Nord e riusciamo a collegare qualche altra stazione. Non interrompiamo le chiamate neanche mentre mangiamo i nostri panini e neanche quando un’altro gruppetto di ragazzi e ragazze arrivano in vetta, chiedendoci informazioni su quello che stavamo facendo. Giriamo altre volte l’antenna per cercare una direzione buona e durante una di queste rotazioni cade uno dei due tubolari di plastica che formava l’antenna. Sentiamo che il rumore e’ diminuito e che qualche stazione si sente da più lontano e lasciamo tutto così com’e’!!

Intanto io comincio ad accusare la sempre crescente stanchezza per la notte lavorativa e inizio a non riuscire a comprendere il semplice inglese che si usa durante il contest. Prende sempre più spesso il micro Roberto e fra chiamate e risposte aggiungiamo al log altre stazioni. Addirittura ad un certo punto mi addormento e mi risveglio dopo una decina di minuti con la voce di Roberto che continua a chiamare. Da un po’ le nuvole si erano diradate lasciando il posto ad un sole ben caldo che ci ha lasciato le zone scoperte ben arrossate e doloranti a fine giornata. Si fanno le quattro del pomeriggio e visto che io non contento devo ritornare al lavoro la sera stessa decidiamo di smontare tutto e riprendere la via del ritorno. Ripassiamo l’anticima, la pietraia, il bosco con un bel po’ di vacche al pascolo sotto gli alberi e molti altri vitelli che si confondevano fra la vegetazione, tagliando un tratto di sentiero e passando per un prato riusciamo ad arrivare alla macchina in circa un’ora e mezza. Di nuovo alla guida c’e’ Roberto mentre io mi addormento di nuovo e mi sveglio dal tonfo dentro una buca: siamo quasi a casa! Ci lasciamo pensando già al prossimo appuntamento che sarà, se non ci sono problemi, il contest Apulia di Luglio. Le condizioni di lavoro erano FT-817 con 0,5W di potenza alimentato con le batterie interne, e antenna dipolo 50MHz fatto in casa,di seguito il log dell’attività.

Il log dell’attività

Ora Frequenza Modo Nominativo RSTi RSTr Locator QRB
001 0826 50 SSB I0UGB 59 59 JN62BO 92
002 0831 50 SSB IW0AEN 59 59 JN61GU 23
003 0834 50 SSB IQ0CV 59 59 JN52WD 79
004 0836 50 SSB I0KNQ 59 59 JN61FU 29
005 0837 50 SSB IZ0DGI 59 59 JN61GW 21
006 0838 50 SSB IW0HLZ 59 59 JN61GW 21
007 0840 50 SSB IZ0CJX 59 59 JN61GT 25
008 0843 50 SSB IK0OZH 59 59 JN61MA 104
009 0843 50 SSB IW0GEY 59 59 JN61FX 28
010 0844 50 SSB IK0BDO/0 59 59 JN52WO 106
011 0845 50 SSB IK0ZRR 59 59 JN61FU 29
012 0847 50 SSB IK0TUM 59 59 JN61GU 23
013 0857 50 SSB IK0GKA 59 59 JN61FS 33
014 0904 50 SSB IZ0HJN 59 59 JN61IR 24
015 0911 50 SSB IW0DAQ 59 59 JN61HQ 31
016 0917 50 SSB IW5EGD 59 59 JN54GA 295
017 0920 50 SSB IK5ZWU/6 59 59 JN63GN 182

QRB Totale: 1145 — DX: IW5EGD 295Km

La mappa dei collegamenti

La mappa dei collegamenti