L’attivazione
Dopo aver rimandato, anche all’ultimo minuto causa maltempo, eccoci con una nuova attivazione SOTA e questa volta anche POTA, si perché propongo ad Andrea (IZ0QYI) di provare ad attivare il Monte Morra che si trova nel Parco regionale dei Monti Lucretili.
La scelta di questa cima è dettata anche dal fatto che il tempo è sempre un po’ incerto, le varie guide consultate dicono che il tempo per l’ascesa, partendo da Prato Favale, è di 40 minuti, quindi in caso di brutto tempo non dovremmo impiegare molto per tornare in macchina.
Passo a prendere Andrea alle 7:30, carichiamo le sue cose in macchina e ci avviamo verso Marcellina, da qui prendiamo la strada che conduce a Prato Favale, altri 6 km circa di curve e tornanti. Una volta arrivati, proviamo a percorrere la strada fin dove finisce, per vedere se ci sono indicazioni per altri sentieri. Prato Favale è il punto di partenza per diversi sentieri nel parco dei Monti Lucretili, poi torniamo nei pressi dell’inizio del sentiero del Monte Morra e cerchiamo un posto per lasciare la macchina.
Dopo aver finito di sistemare le ultime cose negli zaini, ci avviamo per il sentiero, sono le 9:00, ce la siamo presa un po’ comoda e il cartello all’inizio del sentiero (302A Rosso-Bianco-Rosso) indica 1 ora e 10 minuti, 30 minuti in più del previsto. Il primo tratto del sentiero presenta le prime difficoltà, nella notte è piovuto, il terreno è piuttosto pianeggiante e fangoso e come se non bastasse ci sono evidenti segni del passaggio di mucche che hanno contribuito a rendere più insidioso il fango con il loro calpestio e non solo. Fortunatamente più avanti la pendenza cambia e anche il terreno si fa meno impervio, passando nel bosco e costeggiando il versante della montagna, arriviamo in circa 15 minuti al bivio, il cartello indica da qui 40 minuti per la cima. Il sentiero, da qui, sale in modo più deciso, a volte è anche difficile identificare correttamente i segni, che dati continui zig zag, capita si nascondano tra la vegetazione (in discesa ci sono sembrati più visibili), si sale comunque ancora tra gli alberi anche se spesso si trovano tratti più aperti che permettono di cominciare a vedere il panorama anche verso Roma. Raggiunta quella che potremmo definire un’anticima, si è definitivamente allo scoperto, non ci sono più alberi ad ostacolare il cammino.
Dopo 50 minuti di cammino, siamo in cima al Monte Morra, dove c’è molto spazio per posizionarsi con le antenne, e anche se guardandosi attorno ci sono molte nuvole, possiamo godere di un bel panorama aperto in quasi tutte le direzioni. L’unica cima più alta della nostra posizione, che si trova nelle vicinanze è il Monte Gennaro. Ci rifocilliamo, mentre cerchiamo di individuare i posti più adatti ad installare le nostre antenne, poi cominciamo a montare il tutto.
Io individuo una roccia dove poter ancorare la canna da pesca che, utilizzerò come supporto per il dipolo a V invertita per i 40 metri, mentre Andrea sfrutta le rocce al centro della cima per incastrare il palo su cui monterà il dipolo per i 6 metri. Dopo aver sistemato il tutto accendiamo i nostri FT-817 e cominciamo a fare un giro in frequenza, per sentire che aria tira. I 40 metri sono affollatissimi, ci sono diverse stazioni che chiamano per i vari diplomi ed è difficile trovare uno spazio libero, i segnali sono forti, puliti e chiarissimi. Purtroppo non si può dire lo stesso dei 6 metri, anche spazzolando avanti e indietro più volte non si sente neanche una stazione.
Andrea comincia a fare chiamate in 50 MHz, mandiamo anche degli spot, passa molto tempo prima di riuscire a trovare qualche stazione locale, che gli permette di raggiungere il numero minimo di QSO per l’attivazione SOTA. E quando meno te lo aspetti, ecco una breve apertura di propagazione che gli permette di collegare una stazione dal Portogallo. Viene da me a raccontarmelo: “finalmente ho collegato una stazione più lontana, certo ho dovuto aumentare la potenza per farmi ascoltare meglio, perché faceva un po’ fatica ad ascoltarmi”, allora gli chiedo con quanti Watt usciva: “stavo con 0,5 W, e non riusciva a copiare bene il mio nominativo, così l’ho portata a 2,5 W”, non so voi, ma a me la cosa ha fatto sorridere.
A 7 MHz avevo il problema inverso, le stazioni in aria erano talmente tante, che era difficile riuscire a farsi sentire anche con 5W. Dopo vari tentativi di risposta alle chiamate altrui, finalmente qualcuno mi ascolta e faccio il primo collegamento, poi mando uno spot per il SOTA e arriva anche un collegamento con OK2PDT. Riesco anche a fare un collegamento Summit to Summit con 9A8RA, il suo segnale è basso, ma comprensibile con un passaggio in più, probabilmente anche lui è QRP.
Raggiunto un numero sufficiente per validare sia l’attivazione SOTA che POTA, provo ad utilizzare un’antenna telescopica, che nasce per i 27 MHz, ma accorciandola il giusto lavora bene anche in 10 metri, giro un po’ in frequenza e c’è qualche stazione dal nord europa, che arriva molto bene, ma non mi ascolta, anche perché non lasciavano un secondo di bianco tra le loro chiacchiere. Faccio qualche altro giro fino a quando non ascolto PU7BCG, inizialmente arrivava fortissimo, una telefonata come direbbero qualcuno, poi il segnale perde di stabilità e sparisce.
Dopo pranzo inizia anche il Contest ARI delle Sezioni, ma riesco a fare solo 3 collegamenti, prima di cominciare a smontare. Alla fine io metto a log 13 QSO, ma nel quaderno ho segnato un’altra quindicina di stazioni che ascoltavo, che ho provato a chiamare, ma che non mi sentivano o hanno rinunciato dopo un paio di tentativi. Andrea con il suo mezzo Watt, poi portato a 2,5, mette a log 7 collegamenti che gli permettono di validare l’attivazione SOTA. Alle 15:00 abbiamo già sistemato tutto negli zaini, siamo pronti per affrontare la discesa e tornare a casa, ancora una volta contenti e soddisfatti della bella giornata.
Foto dell’attivazione
Video dell’attivazione
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