L’attivazione
Mentre eravamo sul Monte Morra, Andrea (IZ0QYI) ha proposto il Monte Pellecchia come attivazione successiva, ed eccoci qui. Si può vedere anche nella parte finale del video su YouTube, quando Andrea indica e propone il Pellecchia come prossima attivazione.
Questa cima ci porta ancora una volta nel Parco regionale dei Monti Lucretili, fornendo una nuova occasione a tutti i cacciatori POTA di collegare la referenza I-0713.
La salita sulla cima del Monte Pellecchia è sicuramente più impegnativa, è la vetta più alta dei Lucretili, che anche se raggiunge solo i 1370 metri, presenta un dislivello considerevole, considerando che il punto di partenza è nel paese di Monteflavio ad una quota altimetrica di circa 820 metri.
Giunti a Monteflavio, ci dirigiamo in Via di monte pellecchia, trovato un posto dove lasciare la macchina, finito di sistemare gli zaini, in compagnia di un simpatico paesano che ci racconta qualche storia di funghi e montagna, ci avviamo per la nostra camminata.
Finita la strada asfaltata, dopo le ultime case inizia la strada bianca che si protrae nel bosco, dopo i primi metri la salita comincia a farsi più ripida e fino a quel momento non vediamo cartelli o segnalazioni di sentieri. Poco più avanti però troviamo il primo bivio con le indicazioni e la mappa, si sale principalmente nel bosco e la temperatura fresca è veramente gradevole, il sentiero è ben segnato e facile da seguire. Si continua tra il fresco degli alberi fino a raggiungere un pianoro, qui si esce allo scoperto, e ci si congiunge con una strada bianca, probabilmente è l’altro percorso che si può fare partendo dalla pineta di Monteflavio. Da qui seguendo la strada bianca si scende nella valle alla base del Pellecchia, dove si incontra un altro bivio sempre ben segnato con cartelli e mappa topografica. Prendiamo in direzione della casa del pastore, un rifugio gestito dal comune, questo tratto è pianeggiante e ci fa riprendere un po’ di fiato. Poco prima della casa del pastore troviamo un altro bivio, che ci riporta nel bosco di faggi per salire in cima. Il sentiero sempre ben segnato, sale tra gli alberi dapprima dolcemente poi con tratti più ripidi che spezzano il fiato, ma molto belli da vedere. Quando finalmente si esce allo scoperto, il sentiero fa una piega e costeggiando la sommità del bosco, prosegue in direzione della nostra meta. Qui incontriamo un gruppo di cavalli allo stato brado, che naturalmente fuggono alla nostra vista. Siamo si fuori dal bosco, ma al momento non si riesce a vedere nulla, perché da un lato abbiamo il versante della cima che stiamo attraversando e dall’altro abbiamo gli alberi che coprono la visuale, ma poco più avanti il panorama si apre sulla valle e i monti circostanti, offrendoci una vista bellissima.
Dopo circa 2 ore e 20 minuti, raggiungiamo la cima, dopo esserci rifocillati cominciamo a montare la stazione per i 50 MHz, quando finalmente Andrea è operativo e comincia a fare le prime chiamate, mi organizzo per montare il dipolo per i 40 metri. Dopo aver trovato una frequenza libera, con non poche difficoltà invio il primo spot per il SOTA e i primi 4 QSO arrivano rapidamente e in sequenza compreso un Summit to Summit con IV3NGF dalla cima S5/JA-066. Scherzando chiedo ad Andrea quanti QSO ha fatto lui e mi risponde di aver già superato i 4 QSO, in pochi minuti l’attivazione SOTA è già validata, ma la voglia di continuare a fare Radio è tanta. Veniamo interrotti solo da alcune persone che incuriosite ci chiedono: “cosa fate?”, tra questi due radioamatori non più attivi, che però sembrano ritrovare interesse all’idea di poter fare radio in montagna.
Nel primo pomeriggio, dopo aver mangiato, decidiamo di cominciare a smontare tutto, per tornare a valle, dopo una veloce consultazione e uno sguardo alla cartina decidiamo di completare il percorso ad anello proposto dalle guide, quindi prendiamo il sentiero verso pizzo Pellecchia e poi da li a scendere nella valle dove ci ricolleghiamo al percorso fatto durante la mattinata.
Conclusioni
Radio - La cima del Pellecchia è molto ampia e ben si presta ad un’attivazione SOTA, anche con antenne per HF come i dipoli, il monte Gennaro copre la portata ottica verso Roma, ma per il resto la cima è ampiamente aperta verso le altre direzioni.
Trekking - Salire sulla cima del Pellecchia, è sicuramente una bella esperienza a livello paesaggistico e naturalistico, ma resta comunque un percorso impegnativo, specie per un’attivazione SOTA in cui nello zaino ci si porta dietro anche l’attrezzatura radio. Completare l’anello o scendere da dove si è saliti, cambia di poco la lunghezza del percorso. Per dettagli del percorso vi rimando alla pagina di Wikiloc.
Foto dell’attivazione
Video dell’attivazione
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